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I BAMBINI DELLE ELEMENTARI, COSA CHIEDONO A DARWIN?

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Vi siete entusiasmati con i bambini delle scuola materna? Ora è il momento di quelli un pò più grandi ed infatti lo si vede anche dal tipo di domanda che hanno osto a Darwin; più che altro hanno avuto delle curiosità che riguardano il corpo dei dinosauri ma anche riferite ai fossili che, ovviamente loro sanno di cosa si tratta. Ecco qui cosa ci ha raccontato Darwin che, ovviamente, aspetta tutti i bambini al Pomeriggio Ricicloso al Parco della Preistoria, sabato 19 maggio.

1. Perché il T-Rex vedeva gli animali quando si muovevano?
Non fatevi ingannare da quello che si legge su alcuni libri o che si sente dire in certi film, il T. rex vedeva sia gli animali fermi sia quelli in movimento, proprio come li vediamo noi! Anzi, il T. rex ci vedeva ancora meglio, perché la sua vista era acuta come quella di un’aquila e la sua testa, posta a più di 4 metri da terra, gli dava la possibilità di scrutare un ambiente molto ampio.

2. Perché il velociraptor aveva gli artigli a falce?
Nei libri si trova spesso scritto che gli artigli a falce servivano per sferrare dei calci. In realtà i paleontologi pensando che gli artigli a falce del secondo dito del piede di Velociraptor e dei suoi simili fossero adatti per afferrare saldamente la preda, dopo che l’animale con un balzo gli era piombato addosso, un po’ come fanno i rapaci. Conficcando saldamente gli artigli nel corpo della preda Velociraptor manteneva una posizione vantaggiosa sia per infliggere ferite mortali con gli artigli delle mani e con i morsi, sia per impedire la fuga della vittima e limitare le sue possibilità di difesa.

3. Come mai i fossili dei dinosauri sono stati ritrovati in posti diversi?
Perché i dinosauri hanno abitato su tutte le terre emerse del Pianeta per tanti tanti milioni di anni, quindi i loro fossili vengono ritrovati un po’ dappertutto.

4. Come fanno gli studiosi a sapere a quando risalgono i fossili?
Mmm… questo è un argomento un po’ difficile da capire senza guardare le immagini come quelle che potete vedere nel mio museo a Rivolta d’Adda, però ci proviamo lo stesso dai! Dovete sapere che i giacimenti in cui si rinvengono i fossili spesso appaiono come gigantesche torte a strato, in cui di norma gli strati più in basso sono quelli formatisi per primi, cioè quelli più antichi, mentre quelli più in alto sono i più recenti. L’ordine di sovrapposizione degli strati ci permette quindi di dare una datazione relativa alle rocce e ai fossili in esse contenuti: a seconda della posizione dello strato che la contiene, una specie fossile può essere più antica (se è sottostante) o più recente (se è sovrastante).
Confrontando il contenuto in fossili e le altre caratteristiche dei vari strati di roccia, è possibile mettere in relazione (correlare) luoghi molto distanti tra loro allo scopo di ricostruire la successione nel tempo degli strati su scala mondiale.
Capito quali sono i fossili più vecchi e quelli più recenti, bisogna però stabilire quanto sono vecchi o recenti…
Ogni tanto, tra uno strato e l’altro, si ha la fortuna di trovare uno strato sottile o livello di lava solidificata. Ebbene, la lava fuoriuscita da un vulcano, quando si raffredda per dar vita a una roccia, “registra” particolari informazioni che permettono agli scienziati di capire quanti milioni di anni fa è avvenuta l’eruzione.
Confrontando quindi l’età in milioni di anni dei rari campioni di lava di eruzioni avvenute nel passato con la successione degli strati fossiliferi posti tra un livello di lava e il successivo, si riesce a mettere una serie di datazioni lungo gli strati della nostra “torta”, e quindi a datare con accuratezza l’età di un organismo vissuto nel passato.

5. Quante specie di dinosauri ci sono state in Europa?
Difficile dirlo, perché i dinosauri sono vissuti in tanti luoghi e per tantissimo tempo, dando origine a centinaia e probabilmente migliaia di specie. Se a questo si aggiunge che la fossilizzazione è un evento molto raro, soprattutto in particolari ambienti come le foreste, è pressoché impossibile sperare di poter ritrovare fossili di tutte le specie che sono vissute sul nostro Pianeta. Poi va detto che di quelle specie che si sono fossilizzate, molte probabilmente devono ancora essere scoperte. Ne è una prova il fatto che ogni tanto avviene una nuova scoperta. Comunque, fino a oggi, si conoscono circa duecento specie di dinosauri europei, alcune delle quali note però solo attraverso resti molto frammentari.

6. Perché lo stegosauro aveva la corazza?
Dal punto di vista dei paleontologi le piastre sul dorso di Stegosaurus non vengono considerate una corazza, in quanto non offrivano particolare protezione lasciando interamente scoperti i fianchi e il ventre dell’animale. Esse servivano da strutture di riconoscimento, soprattutto negli individui adulti in cui erano molto più sviluppate che nei giovani. Le uniche parti corazzate di Stegosaurus sono dunque l’estremità della coda, armata da due coppie di lunghe spine, e la gola protetta da una serie di piccole placche e tubercoli. La coda poteva essere usata come arma mentre le placche della gola proteggevano una delle parti più delicate in assoluto.

 7. Ci sono anche altre teorie sull’estinzione dei dinosauri oltre a quella del meteorite?
Sì, ce ne sono tantissime ma la maggior parte vengono ormai scartate dagli studiosi. Una delle più accreditate e ritenuta valida è legata a una serie impressionante di eruzioni vulcaniche avvenute sulla Terra verso la fine del periodo Cretacico. Esse avrebbero reso difficile la vita sul Pianeta per migliaia di anni, riversando nell’atmosfera tonnellate di gas-serra e polveri che oscuravano la luce del sole e provocavano piogge acide, rendendo difficile lo sviluppo delle piante di cui si nutrivano i grandi dinosauri erbivori.
I paleontologi sono convinti che si debba analizzare la concomitanza di più fattori, quali eruzioni vulcaniche e impatti di asteroidi, che avrebbero turbato profondamente il mondo del Cretacico, già segnato da profondi cambiamenti climatici ed ecologici.


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